La terra del Simbran

Gli auguri di mia madre






Mia madre colpisce ancora.

Voi che nel periodo natalizio vi lamentate di aver avuto a che fare con tutto il parentato al completo comprensivi di un centinaio di selvaggi incalliti, ivi inclusi i parenti meno simpatici e provate invidia nei miei confronti perchè ho un nucleo parentale ridotto ai minimi termini; sappiate che non è la quantità a fare la differenza ma la qualità. Come si dice: pochi ma buoni, in questo caso uno solo che basta è avanza, specie se questo unico è: MIA MADRE, la quale mi telefona il 27 Dicembre esordiendo con:

„Buon anno!“

E io: „Ciao mamma

Lei:“Sono io , mi riconosci?“

Io: „Se ti dico ciao mamma vuol dire che ti ho riconosciuto!“

Lei:“Magari non capivi che ero io perchè col mal di gola ho la voce un pó bassa!“

Io: „in effetti ero indeciso quale nel mucchio delle mie mamme eri. Ma se mi dici buon anno il 27 non puoi che essere tu!“

„Come il 27, non è capodanno oggi?“

Io:“Se due giorni fá ti ho chiamato ed era natale oggi è il 27!“

Lei, dopo una breve pausa di riflessione con tanto di controllo del calendario, quello di frate indovino azzeccattissimo per l'occasione e poi in un momento di smarrimento arriva addirittura a ringraziarmi. Infine ritornando nei suoi ranghi chiede di passarle mia moglie.

Io: „Vuoi fare gli auguri di buon anno anche a lei? Comunque oggi è a lavoro!“

Lei: “domani la trovo?

Io: “Lavora pure domani!“

Lei: „Dopodomani?“

Io: „Anche!“

Lei: „Ma lavora sempre?“

Io: „Hai beccato gli unici tre giorni delle festività che è di turno!“

Lei: „Allora ti saluto!“

Io: „Va bene, ci sentiamo la settimana prossima per gli auguri di pasqua. Ciao!“



 
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