La terra del Simbran

terroristi a Roma




Immaginate se il terrorismo arrivasse a Roma in questo periodo: gli si romperebbero gli ammortizzatori dei carri armati per le troppe buche del manto stradale, troverebbero le strade piene e strapiene d'immondizia, il raccordo anulare congestionato dal traffico di auto che strombazzanti rendono l'aria inrespirabile, piazza di Spagna sotterrata da bottiglie vuote di birra lasciate dai figli delle donne in vetrina di Amsterdam, si troverebbero nel bel mezzo del comizio di Salvini che grida: “Renzi a casa!” E quest ultimo che con l'elicottero a momenti gli precipita addosso. Intorno al palco una mandrta di vichinghi con tanto di elmi con le corna e parrucche verdi che pascolano vacche e spaccano cd rom per epurare la città eterna. I picchiatori neri di Casapound che si bastonano con i comunisti dei centri sociali locali, un uomo in bianco che dal balcone, rivolgendosi ai potenti d'Italia grida: “Mafiosi, pentitevi!” I politici che invece di ascoltarlo, in parlamento s'insultano e si picchiano tra loro, gli ultras di Lazio e Roma che li emulano vaffanculandosi a vicenda lanciandosi in testa razzi segnalatori che in quel momento segnalano solo quanto bestie sono chi li tira. Così, mentre gli uomini in nero sono distratti da tutto questo inferno, una banda di burini gli frega le ruote dei carri armati lasciandogli sotto quattro mattoni e magari gli sfilano pure i coltelli e le bombe a mano dai cinturoni. In tutto questo gli si avvicinerebbe un nord africano con i fiori in mano dicendogli: “Uhè paesà! Almeno voi comprate 70 rose per le vergini che vi attendono in paradiso quando morite!” Dal lato opposto incalzerebbe un cinese che gli vuole impaccare un accendino tarocco che manco funziona dicendogli: “Questo è ottimo per bruciare i piloti giordani. È stato usato qui a Roma per bruciare un altro Giordano...Bruno!”

Infine arriverebbe Bonanno a digli: “Io vado il Libia. Voi ce le avete le palle per andarci?”

E loro, cominciando a capire come funzionano le cose, gli rispoderebbero: “Aspetta che rubiamo le ruote della Panda di Mattarella parcheggiata davanti la fermata del tram e ti diamo un passaggio!”

A questo punto uno degli uomini in nero direbbe al altro.”Non era meglio iscriversi a Al Quaeda? Avevamo meno vergini da morti ma almeno ci evitavamo tutto sto casino!”

L'altro prenderebbe il cellulare e chiamando il Pentagono direbbe: “Aó! Ma nno cazzo cià mannato? Ma li mortacci tua e di tu sorella! Te possino cecà! O sai mo che faccio? Me magno na pagnottella ca porchetta che è pure bona e me bevo na bottiglia de Frascati de li Castelli. E chi se ne frega de li vergini che qua ce sta una zona proprio accanto ar Vaticano piena così de mignotte e travestiti che con du piotte ce facciamo l'alba. Te possino!”

L'uomo in bianco scenderebbe dal balcone e andandogli incontro gli direbbe: “Fermi lì che vi porto in un'osteria dove ne famo una spaghettata cacio e pepe e una bottiglia di rosso arrivata dall'Argentina che è la morte sua!

E sottobraccio cantando ma che ce frega ma che ce importa si avvierebbero.

Usciti dal locale, forse per i fumi del alcool, passando da un'edicola darebbero un pugno al giornalaio che per lo spavento salirebbe sul tetto e guardandoli da lassú allontanarsi direbbe: “In fondo, potrei anch'io distribuire loro il perdono! Come è bello vederli cosí che si divertono assieme anche se bianco l'uno e neri gli altri, come pezzi di una scacchiera che non sono però mossi da astuti strasteghi del gioco che pensano solo a bloccare il re del colore avversario, bensì si mischiano come mossi da gioiosi bambini che li fanno danzanre nelle loro mani inincuranti delle regole che gli scacchi gli imporebbero e non considerano il bianco e il nero due fazioni separate ma semplicemente un abbellimento cromatico del gioco.”

Al momento di separarsi, l'uomo in bianco baciandoli sulla fronte gli direbbe:”Date questo bacio ai vostri figli e ditegli che glielo mando io, perchè una persona che stimo ha detto che siamo tutti fratelli e in quanto tali, i vostri figli sono i benvenuti tra noi, a patto che abbiano voglia di rimboccarsi le maniche e ci aiutino a rimettere a posto questa cilvità alla rovina!”

Poi aggiungerebbe:”Se viaggiate in nave, quando passate dall'isola del Giglio, non fate l'inchino!”

Perchè: se m'inchino sono minchione!!!

 

 
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