La terra del Simbran

Al consolato




Che risate; sono stato al consolato italiano in Germania.

In sala d'attesa (attesa lunghissima) due connazionali discutevano animatamente usanto un linguaggio italo-tedesco, ad esempio: la cassamalattia si dice Krankenkasse e loro dicevano: "La gran cassa“ e io pensavo alle bande musicali dei paesi. Il ticket diventa "tichetto“ o ancora il CAR del servizio millitare lo chiamavano "Il carro“. Io mi trattenevo a stento dal nominare il carretto siciliano e l'orsa maggiore e prima ancora mi sono costretto a non parlare quando il secondo, entrando in sala snaturalizzava il verbo „anmelden“ (registrarsi) per dire:  "Mi devo ammeldare da qualche parte?“

E già avevo una gran voglia di rispondergli: „Ammerdati su una sedia e zitto!“

Il tema della discussione dei due riguardava la crisi in Italia: il primo sosteneva che erano fortunati a vivere e lavorare qui, mentre il secondo, l'ammerdato, diceva che i tedeschi sono schiavisti e lo costringono addirittura a lavorare 8 giorni a settimana. Io capisco che il caldo dilata tutto ma 8 giorni in una settimana non si poteva proprio sentire. E lì non ho resistito e immischiandomi nel duetto ho risposto: „ E io lavoro 26 ore al giorno!“

Lui mi guarda con l'aria del gran dotto e mi dice: „Si e come fai che il giorno dura solo 24 ore?“

E io: „Facile, mi alzo 2 ore prima!“

E lui a guardarmi con la bocca a forma di O, con la gran cassa che gli risuonava in testa e le stelle del piccolo e grande carro a girargli attorno in quella sua settimana fatta di 8 giorni.

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